Scopri la magia di vecchie fortezze e castelli medievali nel Lazio. Tesori andati in parte perduti e di cui possiamo oggi osservarne solamente alcune rovine. Nel Lazio possiamo trovare tanti di questi esempi. Vale la pena comunque visitarli, per il loro valore storico e per gli scenari che regalano. Per chi volesse addentrarsi nella natura con passeggiate ed escursioni alla ricerca di questi castelli, ve ne consigliamo 11 da vedere nel Lazio.
- Castello di Rocchetine (RI)
- Castello di Vicalvi (FR)
- Rocca dei Colonna (RM)
- Castello di Catino (RI)
- Rocca Frangipane (RM)
- Castello di Poggio Poponesco (RI)
- Torre di Chia (VT)
- Castello di San Casto (FR)
- Castello dei Conti d’Aquino (FR)
- Roccaguglielma (FR)
- Castel Cardinale (VT)
Se vuoi scoprire alcuni di questi luoghi insieme a noi, ogni weekend organizziamo delle escursioni guidate insieme alla community. Visita la sezione "Trekking" per scoprire i prossimi appuntamenti.
Castello di Rocchettine (RI)
Nel cuore della Sabina sorgono le rovine del castello delle Rocchettine, risalente al Medioevo allo scopo di proteggere l’importante arteria tra Rieti e la valle del Tevere. Circondato da fitti boschi e una vegetazione selvaggia, il castello è stato costruito a picco sul fiume Aia e fu, per molto tempo, sotto il controllo della Chiesa. Addentrarsi in questo paese fantasma è emozionante: nonostante la fortezza conservi ormai solamente le rovine del suo antico splendore, tra un vicolo e l'altro si possono ancora individuare gli antichi ambienti e intuirne la loro funzione. Con un po' di buona immaginazione, è facile far tornare in vita le vecchie stalle, le botteghe artigiane, cantine e case popolari, fino a rimanere a bocca aperta davanti alla grande chiesa di San Lorenzo. Un posto che profuma ancora di medioevo e dove la natura ha ripreso a farsi spazio in armonia.
Foto di @marcobra60
Castello di Vicalvi (FR)
Guardando dal basso verso l’alto, questa vecchia fortezza si erge imponente su uno sperone roccioso di 600m e, tra le rovine, è possibile scorgere una grande croce rossa. Il castello di Vicalvi fu infatti un ospedale da campo durante la Seconda Guerra Mondiale, ma sono molte le funzioni che ha avuto negli ultimi mille anni. Costruito nel XI secolo in provincia di Frosinone, questo castello longobardo ha una forma poligonale e al suo interno si possono ancora scorgere le varie stanze e le architetture di un tempo, come la cappella dove ancora oggi è visibile un affresco raffigurante una magnifica Madonna Nera, o la Sala Capitolare, tramezzata con archi a tutto sesto. Tuttavia, non è solo il fascino antico del castello a far viaggiare con la fantasia: secondo una leggenda, il luogo è stato teatro delle apparizioni dell’ex-cortigiana Aleandra Maddaloni, vissuta nel castello nel 1700 e che, in assenza del marito, seduceva i giovani e poi li uccideva. Si narra che, quando venne scoperta, il marito la fece murare viva e che il suo spirito aleggia ancora oggi nella fortezza.
Foto di @danielestramaccioni
Rocca dei Colonna (RM)
A soli 30 minuti da Roma, la Rocca dei Colonna domina il Colle di Castel San Pietro Romano e da lassù, ancora oggi, si può controllare tutta la valle est e sud-est della città eterna. Fasi di costruzione e di distruzione si sono alternate in questo castello arroccato sul Monte Ginestro, e se per molto tempo ha funto da fortilizio, ci sono stati anche anni in cui è servito come magazzino alimentare per la comunità. La bellezza di questo posto resta nel suo stile scabro e arcigno, nella semplicità dei momumenti che si adattano perfettamente al paesaggio carsificato e brullo dei dintorni romani.
Foto di @jacopoangelisanti
Castello di Catino (RI)
Ciò che rende così speciale il castello di Catino sono due cose: l’orlo dell’omonima e profonda voragine su cui è stato costruito e la sua torre longobarda, alta 33 m e unica nel suo genere. In questo luogo così scomodo per la vita di una città, le ragioni di vita di questo castello sono rintracciabili nella sua posizione strategica: esso infatti rappresentava un ottimo punto di guardia tra il ducato di Roma e quello di Spoleto. Il rudere del maniero è sicuramente uno più affascinanti dell’intero Lazio, e l’atmosfera che si respira è una tra le più sognanti anche grazie alla vista mozzafiato su tutta la valle della Sabina e dei monti circostanti.
Foto di @fareman5
Rocca Frangipane (RM)
La via della Rocca, caratteristica stradina che da Tolfa arriva ai ruderi del castello, è solo il preludio all’atmosfera medioevale e antica che si respira una volta arrivati in cima. Il panorama che si apre una volta arrivati in cima ripaga sicuramente la salita: il castello, infatti, dato l’ampio raggio visivo, aveva la funzione sia di torre protettiva sia di poligono di tiro. Il tutto si trova poco lontano da Civitavecchia, nel piccolo borgo di Tolfa immerso tra le colline dell’Etruria. Adiacente al Castello si trova la piccola Chiesa della Madonna della Rocca, costruita con lo scopo di proteggere il popolo tolfetano anche dall’alto. Al suo interno, ancora oggi è possibile ammirare la preziosa tela dipinta ad olio dai fratelli Carracci, risalente al XVI secolo e raffigurante la deposizione della croce con la Vergine Madre seduta. Un luogo splendido, dove lo sguardo non smette mai di stupirsi ovunque si posi: sulla natura, sulle rovine, sul santuario e sui gradini contaminati dall’erba e dai fiori che ci portano alla cima.
Foto di @manutoni24
Castello di Poggio Poponesco (RI)
Dalla strada che unisce Rieti ad Avezzano, è impossibile che non caschi l’occhio su questo imponente castello, costruito su un roccioso crinale a dominare tutta la Valle del Salto. Arrivarci è piuttosto semplice e del tutto gratuito, ma questo non toglie niente alla bellezza del luogo.Il castello di Poggio Poponesco è infatti uno tra i più importanti siti medievali del Cicolano e le sue rovine fanno ben immaginare come fossero costruiti gli antichi borghi del 1100. Nonostante i vari dubbi sulle sue origini, questa rocca racconta ancora tante storie antiche e di splendori a chiunque abbia voglia di stare ad ascoltare.
Foto di @instamoz
Torre di Chia (VT)
La Torre di Chia non è solo un luogo di storia e fascino antico, ma un luogo dell’anima, dove perfino Pasolini ha desiderato che diventasse casa sua. Questo sito si trova vicino Bomarzo e risale al XII secolo, è collocata nella classica posizione etrusca sulla cima di un altipiano circondato da orti, pascoli e torrenti che nel Medioevo muovevano le macine dei mulini. Chiamata dal poeta come Torre di Viterbo e conosciuta anche come Castello di Colle Casale, quest’angolo della Tuscia integra perfettamente architetture e panorama nel pieno rispetto sia della storia che della natura. I ruderi comprendono una cinta muraria merlata che circonda i resti di un castello posti vicino a un dirupo naturale. La cinta muraria è segnata da 2 torri, di cui una alta 42 metri. Al suo interno vi sono state girate alcune scene del Vangelo Secondo Matteo di Pasolini e, una volta entrati, è facile capire tutto il fascino da cui venne colto il regista la prima volta che lo visitò.
Foto di @danilomel
Castello di San Casto (FR)
Tra la valle del Liri e Avezzano, si erge la massiccia fortezza rinascimentale del Castello di San Casto e Cassio, uno del castelli perduti più imponenti di tutta la regione.La roccaforte, a pianta rettangolare, è costituita da sei torrioni cilindrici, poligonali e quadrati con muri a scarpa. Al suo interno, oltre al grande cortile, alcune stanze e la cappella, è possibile visitare i sotterranei dove restano tracce del preesistente castello romano. L'escursione per arrivare al castello è un sentiero CAI molto suggestivo, dal quale è possibile arrivare anche al Santuario rupestre del dio Silvano risalente al II sec a.C.
Foto di @danieleatz
Castello dei Conti d’Aquino (FR)
Sul versante occidentale del Monte Asprano, in provincia di Frosinone, sorge l’antico abitato di Roccasecca e il suo castello perduto dei conti d’Aquino. Un luogo dal quale è possibile ammirare un panorama a 360 gradi sulla valle circostante e a cui si arriva tramite un trekking di facile percorribilità ma pur sempre suggestivo. Nato come castello di protezione nel Medioevo, pian piano si popolò al punto da diventare borgo abitato e, tradizione vuole che San Tommaso sia nato all’interno del castello duecentesco, negli ambienti che ancora oggi si chiamano “casa di San Tommaso”. Il borgo, con il resto del palazzo dei conti di Aquino, subirono molte trasformazioni ma la più drastica fu sicuramente nel 1944, a causa dei bombardamenti che provocarono un rapido spopolamento. Adesso il rudere si erge ancora alto ma l’atmosfera è quella di uno splendore perduto.
Foto di @atlante_ph
Roccaguglielma (FR)
Tra tutti i castelli medioevali, questo ad Esperia nacque per volere di un cavaliere Normanno che prese il controllo di un passo montano piuttosto strategico: quello che congiungeva Aquino con Gaeta. Assieme a Pico, San Giovanni Incarico, Campello e Rivomatrice, Roccaguglielma formò una specie di stato indipendente, denominato dei "cinque Castelli de Foris". Visitabile liberamente, questo castello perduto ha una notevole importanza storica, e la vegetazione si è fatta spazio tra le pietre e le stanze restituendo il monumento alla Terra.
Foto di @giorgio_realph
Castel Cardinale (VT)
Tra i segreti perduti del Lazio c’è sicuramente il Castello del Cardinale, costruito in cima a una collinetta non molto lontano dalla civita di Musarno. In questa zona, tra Viterbo Tuscania e Tarquinia vi sono numerosi resti fortilizi che fanno ben intendere quanto questa fosse una zona di interesse militare, ma il Castel Cardinale spicca tra gli altri per la sua posizione insolita, per i blocchi di tufo di cui sono fatti le rovine e sopratutto per la particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, è circondato da prati verdissimi a loro volta bordati dalla folta vegetazione che avvolge il corso d’acqua.
Foto di @livingviterbo
Ti piacciono i castelli e vuoi scoprire quali sono i più belli del Lazio? Ti consigliamo la nostra guida sui "12 Castelli da visitare nel Lazio". Un viaggio nella loro storia millenaria, i loro segreti e le opere d'arte che custodiscono.
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