11 Giardini da vedere in primavera nel Lazio

Giardini da vedere nel Lazio

Con la primavera torna lo spettacolo dei giardini nel Lazio, dove la natura si risveglia e offre paesaggi mozzafiato. In questa stagione vi guideremo alla scoperta di 11 giardini meravigliosi che si trasformano in autentici paradisi floreali. Dai sontuosi giardini storici alle oasi di pace nascoste, questi luoghi sono un invito a immergersi nella bellezza e nella serenità della natura. Preparatevi a passeggiare tra sentieri colorati, a respirare i profumi inebrianti dei fiori e a lasciarvi incantare dalla magia di questi giardini. 

  • Sacro Bosco di Bomarzo (VT) 
  • Giardino di Ninfa (LT)
  • Bosco del Sasseto (VT) 
  • Villa d’Este (RM) 
  • Villa Lante (VT) 
  • Giardini “del Vignola” (RI) 
  • Palazzo Farnese (VT) 
  • Castello Ruspoli (VT) 
  • Giardini della Landriana (RM) 
  • Giardino Colonna (RM) 
  • Laghetto dell'Eur (RM) 

 

Se cerchi gite in mezzo alla natura, ogni weekend organizziamo delle escursioni guidate insieme alla community. Visita la sezione "trekking" per scoprire i prossimi appuntamenti, potresti trovare proprio il luogo perfetto per te. 

 

Sacro Bosco di Bomarzo (VT) 

Un parco mostruoso. Sia in senso letterale che in quello più positivo del termine. Figure spaventose dominano il Sacro Bosco di Bomarzo, nella provincia di Viterbo, in una delle zone più rinomate per la bellezza e la cura dei suoi giardini. L’ideatore del complesso è l’architetto Pirro Ligorio che realizzò l’opera nel 1547, su commissione del principe Pier Francesco Orsini. Immerse nel verde troviamo sculture in basalto di animali stravaganti, mostri e figure mitologiche che creano un labirinto di simboli il cui significato è tutto ancora da scoprire.  Figlio del manierismo che imperversava in Italia a quel tempo, non manca di presentare anche figure architettoniche di rilievo, come fontane e templi, creando un vero museo a cielo aperto. Un luogo che oltre alla bellezza lascia ampio spazio all’immaginazione, un posto in cui tutto può accadere. 

Sacro Bosco di Bomarzo

Foto di @nathaliejeanjewelry

 

Giardino di Ninfa (LT)

Un luogo magico che sembra crescere e fiorire direttamente dalle rovine su cui poggia. Quelle di Ninfa, nella provincia di Latina, l’antica città romana poi passata sotto vari domini, di cui ancora oggi possiamo osservarne l’influenza. Costruita sotto l’impero, deve il suo nome al piccolo tempio dedicato alle Ninfe Neiadi, i cui resti si possono ancora osservare su di un isolotto sul lago. Nel corso degli anni ha subito diversi stravolgimenti, soprattutto in epoca medievale. E così questo giardino all’inglese si fonde perfettamente con l’architettura romana e medioevale che lo circonda. Un’esplosione di colori, fiori, pianti uniti a specchi d’acqua e ai ruderi delle vecchie costruzioni e castelli. Per questo spettacolo dobbiamo ringraziare la madre di Roffredo Catanei e le loro successive generazioni, che trasformarono la zona paludosa piantando fiori ed alberi, rendendola un’oasi naturale e tra i giardini più belli e romantici del mondo.  

Giardino di Ninfa in primavera

Foto di @lauratrevisani


Bosco del Sasseto (VT) 

Ai piedi del castello di Torre Alfina, il piccolo borgo nel comune di Acquapendente, si estende l’incantevole Bosco del Sasseto, custode di una biodiversità unica grazie alla flora e la fauna che lo popolano da oltre 200 anni. Deve il suo nome alla quantità di rocce laviche generate da un antico vulcano. Sembra di essere sul set di un film fantasy o di una fiaba. La fitta vegetazione, il muschio, gli alberi centenari che lasciano passare pochi raggi, la forma contorta dei tronchi. Questo ambiente è alternato ad altri più rifiniti e regolari, progettati dagli artisti francesi Henry e Achille Duchêne. In una zona all’apparenza spoglia è posizionato il simbolo e forse l’elemento più affascinante del bosco, il mausoleo di Edoardo Cahen. Il marchese, che si era preso cura del sovrastante castello, scelse il bosco come ultima dimora e fece costruire questo mausoleo dallo stile neogotico, riuscendo a creare un’atmosfera ancora più magica. 

 

Bosco del Sasseto in primavera

 Foto di @fabio_tassi

Villa d’Este (RM) 

Nominati dall’Unesco “Patrimonio mondiale dell’Umanità”, i giardini di Villa d’Este rappresentano un gioiello, sia per quanto riguarda l’architettura che l’ingegneria. Alle porte di Roma, nel comune di Tivoli, sorge questa maestosa villa rinascimentale, commissionata dal cardinale Ippolito II d’Este a metà del 1500. L’architetto scelto per progettare l’opera fu Pirro Logorio. Il suo più grande successo fu quello di bilanciare tutti gli elementi della residenza. Nei giardini troviamo una perfetta armonia tra l’acqua, la pietra e il verde. Tantissime fontane, tra cui un’opera del Bernini, una più bella dell’altra, inserite ad arte tra sentieri e spazi verdi, studiati e curati nei minimi dettagli. Un percorso che non può non iniziare però dagli interni del palazzo. Una serie di ambienti, saloni ed appartamenti, decorati da opere d’arte, in particolare dagli affreschi realizzati da Livio Agresti ed i suoi collaboratori.

Giardino di Villa d'Este a Tivoli

Foto di @alessiaa.bucci


Villa Lante (VT) 

Un equilibrio armonioso di forme geometriche. Osservandoli dall’alto sembra che un disegno abbia preso vita grazie alla natura. I giardini di Villa Lante sono un vero piacere per gli occhi. Ci troviamo a Bagnaia, frazione di Viterbo, e come abbiamo visto questa zona è una delle più apprezzate per quanto riguarda i giardini. Parlando di manierismo, insieme a quelli di Bomarzo, questi giardini sono tra i grandi esempi del XVI secolo. La tenuta si estende per 22 ettari ed è opera di Japoco Barozzi da Vignola. Le due palazzine, seppur affascinanti, rappresentano quasi un elemento di contorno rispetto al giardino che le circonda. La grande fontana prende tutta la scena. Chiamata “dei Mori”, accoglie l’acqua del ruscello che attraversa tutta la villa, partendo dalla roccia fino a sgorgare al centro del giardino.

 

Giardini “del Vignola” (RI) 

In piazza Cesare Battisti a Rieti si possono visitare dei fantastici esempi di giardino all’italiana. Fanno parte del Palazzo Vincentini, la sede della Prefettura, e vengono erroneamente attribuiti al Vignola per via dello stile della loggia che li sovrasta. Il palazzo, infatti, sul lato che affaccia sui giardini, presenta una loggia vignolesca composta da due ordini di serliane. I giardini rimasero nascosti dai muri di cinta fino al 1929. Dopo un periodo di degrado sono stati finalmente riqualificati e ora si può godere di tutta la loro bellezza originaria. Oltre al palazzo consigliamo di visitare nella piazza anche la Cattedrale. Sul lato opposto, dalle terrazze, si può godere del panorama sui tetti di tutto il centro storico, con la cornice sullo sfondo dei Monti Reatini. 


Palazzo Farnese (VT) 

Uno dei simboli del Rinascimento italiano. Palazzo Farnese a Caprarola, nato come una roccaforte, è una delle residenze signorili commissionate dalle famiglie nobiliari per mettere in mostra tutto il loro prestigio. Il Vignola è una figura ricorrente in questa guida. La sua mente ha ideato i più bei progetti di ville e giardini e il suo stile ne ha condizionati molti altri. Nello stesso periodo in cui curava Villa Lante ha ideato Palazzo Farnese, anche se osservandole non direste mai che appartengono allo stesso architetto. La maestosa residenza a pentagono domina ed è visibile da tutto il borgo. A questa sono annessi gli spazi esterni della villa, divisi in giardini alti e giardini bassi. Quindi troviamo gli “Orti Farnesiani”, voluti da Alessandro Farnese per stupire i suoi ospiti e che ancora riescono perfettamente nel loro intento. Un giardino monumentale, composto da labirinti, fontane, sculture e giochi d’acqua. 

Orti Farnesiani - Giardini di Palazzo Farnese Caprarola

Foto di @_la_u_r_a

Castello Ruspoli (VT) 

L’amore e la passione per il giardino all’italiana hanno portato alla creazione, a Castello Ruspoli, di uno dei più acclamati parterre del nostro paese. Siamo a Vignanello, nella Tuscia viterbese, e qui Ottavia Orsini ha voluto proseguire le tradizioni di famiglia, essendo lei la figlia del creatore del bosco di Bomarzo. L’esterno del castello si divide in più aree. La più affascinante e meglio conservata è quella chiamata “Giardino delle verdure”, dove un tempo crescevano rosmarino e salvia. Quattro viali formano dodici parterre, con sculture vegetali che creano disegni geometrici sulle aiuole. Tra questi possiamo vedere le iniziali di Ottavia Orsini e dei suoi due figli, Sforza e Galeazzo. Al centro una fontana, una scultura che mantiene ancora intatta la sua forma. Un giardino che nonostante la storia della tenuta, fatta di intrecci e cambi di proprietà, mantiene ancora il suo fascino originale, così come il castello. Dalla cappella di Santa Giacinta Marescotti agli affreschi e le decorazioni delle varie stanze. Il tempo qui sembra essersi fermato.

Giardini di Castello Ruspoli a Viterbo

Foto di @spallvm

Giardini della Landriana (RM) 

La vicinanza con il mare ha permesso a questi giardini di essere uno scrigno di biodiversità, contenente specie rare e bellissime. Si estendono per 10 ettari a Tor San Lorenzo ad Ardea, sul litorale laziale. Tutto nasce alla fine degli anni ’50. Lavinia Taverna e suo marito decidono di piantare alberi di pino ed eucalipto per ombreggiare la loro tenuta. Con il tempo l’interesse di Lavinia per i suoi giardini cresce e con l’aiuto del paesaggista inglese Russel Page li ridisegna completamente, dandogli la forma che adesso conosciamo. La loro particolarità è la divisione in stanze, create e delimitate dalla vegetazione stessa. In ogni stanza troviamo un tema diverso, coerente però con il percorso. Troviamo quindi il Giardino degli Aranci, quello degli Ulivi, dei Profumi, il Viale delle Rosee molti altri, tutti da scoprire. 


Giardino Colonna (RM) 

Palazzo Colonna al Quirinale nasconde un giardino che trasmette tutta l’importanza che ha avuto questo colle nel corso del tempo. Un giardino monumentale che racchiude secoli di storia. Qui in principio sorgeva un tempio dedicato alle divinità pagane ed infatti possiamo trovare ancora dei sarcofagi risalenti all’età romana. Numerosi lavori di restauro hanno esaltato questi elementi, creano un connubio perfetto tra le tante specie di piante ed alberi con statue ed elementi architettonici. Mosaici, siepi, vasi e colonne. Un perfetto manifesto del Barocco italiano. Tra questi giardini amavano passare il tempo grandi personaggi del passato, tra cui Petrarca, Michelangelo, Papi e cardinali. Il giardino è visitabile solo il sabato mattina durante la visita della Galleria Colonna. 

 

Laghetto dell'Eur (RM) 

La primavera è un momento magico da vivere al Laghetto dell’Eur. La fioritura dei ciliegi crea un’atmosfera suggestiva capace di catapultarci in Giappone. Nel paese del Sol Levante l’hanami è un evento imperdibile. Le persone si radunano sotto questi alberi per festeggiare e godere della loro bellezza. Questa usanza si può vivere anche nell’iconico laghetto di Roma, tra la fine di marzo ed inizio aprile. I tipici ciliegi giapponesi sono stati donati dalla città di Tokyo nel 1959. Da cui il nome della zona, chiamata proprio Passeggiata del Giappone. Non dimenticate comunque di visitare anche il resto del parco, soprattutto la zona del Giardino delle Cascate che con le sue fontane, scogliere e piante crea una meravigliosa scenografia. 

Fioritura dei ciliegi a Roma - Laghetto dell'EUR

 Foto di @ilaria_fiorfiorediviaggi

 

Dall'esplosione di colori e profumi dei fiori in primavera alla bellezza geometrica dei giardini all'italiana e le loro fontane, visitare i giardini storici nel Lazio è un'esperienza da non perdere. Un'occasione unica per cogliere la loro bellezza e immergersi nella loro storia e nelle opere d'arte che custodiscono. 

Se vuoi scoprire di più, puoi trovare altre proposte nella guida sulle Gite da fare in primavera nel Lazio.

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