Scoprire la bellezza dei monumenti naturali è un viaggio emozionante che ci connette con la maestosità della natura stessa. I monumenti naturali sono "aree in cui un elemento naturale assume un ruolo centrale, grazie alle sue qualità estetiche e al suo significato culturale e simbolico". In questo articolo vi condurremo attraverso 14 luoghi che vi faranno sentire in sintonia con l'essenza del mondo naturale. Tra caverne misteriose, spiagge paradisiache e fenomeni geologici unici, questi monumenti naturali rappresentano autentiche meraviglie da ammirare e da vivere, luoghi unici dove la natura si rivela in tutta la sua grandiosità.
- Campo Soriano (LT)
- Torrente Rioscuro (RM)
- Bosco del Sasseto (VT)
- Rocca Sorella e Castello di San Casto (FR)
- Tempio di Giove Anxur (LT)
- Lago di Vulci (VT)
- Caldara di Manziana (RM)
- Villa di Tiberio (LT)
- Grotte di Falvaterra (FR)
- Eremo di San Cataldo (RI)
- Forre di Corchiano (VT)
- Galeria Antica (RM)
- Gole del Farfa (RI)
- Valle delle Cannuccete (RM)
Se vuoi scoprire alcuni di questi luoghi insieme a noi, ogni weekend organizziamo delle escursioni guidate insieme alla community. Visita la sezione "Trekking" per scoprire i prossimi appuntamenti.
Campo Soriano (LT)
Una conca carsica di 974 ettari dei Monti Ausoni, di rilevanza geologica a livello nazionale e internazionale. Uno scenario quasi surreale, ricco di formazioni rocciose che emergono dal terreno. La frattura tra Monte Romano e Monte Cavallo Bianco, 27 milioni di anni fa, diede il via ad una serie di fenomeni carsici che modellarono l’area fino a come la conosciamo oggi. Oltre a doline, inghiottitoi e cisterne naturali, le formazioni più affascinanti sono sicuramente gli “hum”, dei monoliti modellati per millenni dagli agenti atmosferici. Tra questi il più curioso e imponente è quello chiamato “Rava di San Domenico” o “La Cattedrale”, un hum di 18 metri che svetta su tutta la valle. La particolare conformazione della conca ha anche creato un microclima capace di far proliferare piante tipiche del Mediterraneo e dove possiamo trovare rare specie di volatili.
Foto di @adriano_pagliaroli
Torrente Rioscuro (RM)
Il Monumento naturale comprende l’area fluviale del torrente Rioscuro, nel comune di Cineto Romano. Si trova all’interno del Sentiero Coleman, collegamento tra i Monti Simbruini e i Monti Lucretili. Di notevole impatto sono le cascate lungo il percorso. Sono formate da diversi salti che partono da un’altezza di circa 610 m di altitudine e sono raggiungibili attraverso un trekking di circa 35 minuti, partendo dal centro abitato. Questa valle ha grande importanza dal punto di vista ambientale. Il corso d’acqua è perfettamente conservato, così come la vegetazione e le formazioni di travertino. Un ambiente fresco dove non solo la natura cresce rigogliosa, ma dove animali rari come la salamandrina dagli occhiali e il gambero di fiume hanno trovato l’habitat perfetto.
Foto di @ibuxus
Bosco del Sasseto (VT)
Ai piedi del castello di Torre Alfina, il piccolo borgo nel comune di Acquapendente, si estende l’incantevole Bosco del Sasseto. Il Monumento naturale deve il suo nome alla quantità di rocce laviche generate da un antico vulcano. Sembra di essere sul set di un film fantasy o di una fiaba. La fitta vegetazione, il muschio, gli alberi centenari che lasciano passare pochi raggi, la forma contorta dei tronchi. Questo ambiente è alternato ad altri più rifiniti e regolari, progettati dagli artisti francesi Henry e Achille Duchêne. In una zona all’apparenza spoglia è posizionato il simbolo e forse l’elemento più affascinante del bosco, il mausoleo di Edoardo Cahen. Il marchese, che si era preso cura del sovrastante castello, scelse il bosco come ultima dimora e fece costruire questo mausoleo dallo stile neogotico, riuscendo a creare un’atmosfera ancora più magica.
Foto di @elboustany
Rocca Sorella e Castello di San Casto (FR)
Uno dei castelli perduti più imponenti e suggestivi di tutta la regione è il biglietto da visita per questo Monumento naturale. Ci troviamo tra la valle del Liri e Avezzano, nel comune di Sora. Quest’area protetta è un connubio perfetto tra la natura e la storia, fusione tra il verde della vegetazione che prolifera sulla roccia carsica e le pietre della massiccia fortezza rinascimentale. La roccaforte è costituita da sei torrioni cilindrici. Al suo interno, oltre al grande cortile, alcune stanze e la cappella, è possibile visitare i sotterranei dove restano tracce del preesistente castello romano. Oltre ai resti di queste fortificazioni, salendo verso la cima possiamo imbatterci nelle edicole di epoca romana dedicate al Dio Silvano.
Tempio di Giove Anxur (LT)
Il Tempio di Giove Anxur si può considerare come il simbolo di Terracina. Situato sul Monte Sant’Angelo, svetta da 227 metri di altitudine sul mare e su tutta la cittadina. Viene tutelato dal 2000 come Monumento naturale ma la sua storia comincia fin dal I secolo a.C., durante il periodo di costruzione dei grandi santuari repubblicani nel Lazio. I romani erano soliti costruire questi edifici in punti strategici e in posizioni dominanti sopra i loro territori. Nonostante gli incendi e le distruzioni subite dal sito nel corso dei secoli, il complesso è in buone condizioni e possiamo ancora riconoscere tutti gli ambienti. È composto da tre terrazze. In quella superiore troviamo il campo trincerato, la vecchia zona militare, mentre nelle altre due troviamo rispettivamente due templi. Il panorama su tutta la costa che regalano queste terrazze è impareggiabile.
Foto di @mdntsl
Lago di Vulci (VT)
Il lago artificiale di Vulci, posto lungo il fiume Fiora, la pianura alluvionale e il comprensorio di epoca medioevale di Torre Crognola sono racchiusi in un unico Monumento Naturale. L’area di Vulci rappresenta da sempre un punto di riferimento per quanto riguarda il suo valore culturale ma anche naturalistico. Le foreste e la fauna acquatica sono tra le rarità della zona, precedentemente valorizzata anche dal WWF con la costituzione di un’oasi. Una gita a Vulci però non può ignorare la sua storia. Luogo fondamentale per gli etruschi, possiamo osservare e visitare le loro necropoli all’esterno della città. Nei pressi del fiume Fiora troviamo anche il Castello di Vulci, eretto a protezione del suggestivo Ponte del Diavolo.
Foto di @yamina_t
Caldara di Manziana (RM)
Tra i paesaggi più particolari della provincia di Roma, la Caldara di Manziana è la testimonianza dell’attività vulcanica che ha contraddistinto quest’area per migliaia di anni. Ci troviamo nel Parco Regionale di Bracciano – Martignano, in quello che un tempo era un piccolo cratere del Vulcano Sabatino. La cosa che salta subito all’occhio è la presenza di queste pozze gorgoglianti. Potremmo pensare che questo fenomeno sia dovuto alla temperatura dell’acqua che ribolle. In realtà è causata dai gas, specialmente anidride carbonica e solforosa, che risalgono dalle profondità. Un’altra curiosità di quest’area è il boschetto di betulle. Questi alberi sono soliti crescere in luoghi molto più freddi, come la tundra, ed è insolito vedere come si siano adattati a questo microclima.
Foto di @rockntravels
Villa di Tiberio (LT)
Il Monumento naturale della Villa di Tiberio rientra nella più grande area protetta della Riviera di Ulisse. Da Sperlonga si estende fino ad Itri e Gaeta con le falesie di Punta Cetarola. Una lunga scogliera a strapiombo sul mare si specchia su queste acque cristalline. I vari sentieri escursionistici del promontorio regalano alcuni degli scorci più belli di tutto il Tirreno. Il punto forte è sicuramente la Villa di Tiberio. Anche l’imperatore romano amava trascorrere qui le sue giornate, oziando e organizzando feste e spettacoli. Alla scoperta di questa residenza si deve la creazione del Museo Nazionale Archeologico di Sperlonga, un piccolo gioiello che conserva opere che erano collocate a pochi passi da dove sono ora. Esse ornavano la sfarzosa villa di Tiberio e proprio per questo non potevano che essere di ottima fattura e prodotte dai più bravi artisti dell’epoca.
Foto di @ambassadorpontino
Grotte di Falvaterra (FR)
Un complesso di grotte e cunicoli sotterranei districato per più di 5 chilometri sotto la collina del Monte Lamia. Questo Monumento naturale trasmette fascino ma racchiude anche un grande valore geologico e speleologico. Il fenomeno del carsismo ha creato degli scenari spettacolari in provincia di Frosinone e le Grotte di Falvaterra sono tra questi. Basti pensare che tramite i percorsi sotterranei quest’ultime si congiungono con quelle di Pastena. Il risultato è quello di una “città” sotterranea, erosa dall’acqua di un fiume sempre attivo, in cui possiamo trovare anche reperti fossili come testimonianza di quello che una volta erano queste terre. Di rilievo anche l’area esterna, con la zona archeologica dove sono state rinvenute mura poligonali di età preromana. Le grotte sono visitabili tramite visite guidate, con percorsi più o meno semplici, anche in base ai periodi dell’anno e alle condizioni atmosferiche.
Eremo di San Cataldo (RI)
Un gioiello incastonato nella parete granitica che si affaccia sul torrente Aia. È l’eremo di San Cataldo, piccolo santuario che troviamo sulla strada che collega Cottanello a Rieti. Viene annoverato tra i Monumenti Naturali nel 2018 insieme al marmo rosso di Cottanello. Questa preziosa pietra, tipica della zona da cui prende anche il nome, venne usata molto nell’età repubblicana romana e per monumenti di fama mondiale, come San Pietro nel Vaticano. L’eremo si presenta dall’aspetto umile, spoglio, con uno stile medievale. Nasconde un piccolo tesoro all’interno. Una serie di affreschi rinvenuti alla luce durante la Seconda Guerra Mondiale dopo alcune esplosioni, tra cui quello considerato come il più antico della sabina, “Il Redentore” nell’atto della benedizione. Non sempre è possibile visitare gli interni ma occorre prenotare una visita guidata.
Foto di @alessandro.franchini_
Forre di Corchiano (VT)
Oltre alla variopinta natura che le circonda, le Forre di Corchiano portano sulla “pelle” segni di civiltà più o meno lontane. In quest’area del viterbese che si estende lungo il Rio Fratta un tempo vivevano i falisci, cugini meno noti degli etruschi. Possiamo quindi ammirare le loro opere: vie cave, opere idrauliche, antiche tombe. Anche i segni del dominio romano sono evidenti, con i loro ponti e le loro strade, ma possiamo trovare reperti anche di età preistorica. Sappiamo che l’occhio vuole la sua parte e qui non rimarrete delusi. Le Forra nascondono una natura misteriosa. Le profonde rupi e le tagliate di tufo accolgono una vegetazione selvaggia e piccoli torrenti che si riversano in cascate. Prestate attenzione anche agli animali, potreste rimanere sorpresi dalla vastità di specie che incontrerete.
Foto di @spassoingiro
Galeria Antica (RM)
Misteri e leggende avvolgono la città fantasma di Galeria Antica, soprattutto attorno all’improvviso abbandono da parte dei suoi abitanti. Un'escursione qui porta alla scoperta di un luogo incantato, con scenari surreali dove la natura selvaggia avvolge le rovine dell’antico borgo. Immersa nell’Agro Romano, a nord della Capitale, viene abbandonata circa due secoli fa dopo un’epidemia di malaria. Racconti e leggende creano un alone di mistero intorno a queste scomparse, con voci che parlano di fantasmi a sorvegliare ancora le abitazioni. Durante questi anni la natura ha preso il sopravvento, circondando completamente il vecchio abitato e colorando di verde tutti gli edifici rimasti. Non si tratta di una semplice visita ma di una vera avventura per provare a espugnare le mura medioevale di Galeria e scoprire tutte le leggende che la circondano.
Foto di @valentina.incagnoli
Gole del Farfa (RI)
Questa zona ricca di anse e canyon si estende per 35 ettari e protegge una parte della valle del Farfa, uno degli affluenti più importanti del Tevere. Siamo in Sabina, tra il comune di Castelnuovo di Farfa e quello di Mompeo. La presenza delle acque del Farfa ha creato un paesaggio magnifico, sia per le formazioni rocciose sia per la vegetazione che qui sembra la vera padrona di casa. I sentieri che regalano le gole sono ideali per gli amanti del trekking e della natura. Piante ed alberi di un verde splendente vi accompagneranno lungo tutto il percorso sulle rive del fiume, gelido in ogni stagione. Molti, infatti, vengono qui a cercare refrigerio soprattutto d’estate. Da non perdere il Ponte Romano che si incontra arrivando a Castelnuovo di Farfa e che sovrasta l’omonimo fiume.
Foto di @_marco_mercuri
Valle delle Cannuccete (RM)
A pochi chilometri da Castel San Pietro Romano, uno dei borghi più belli d’Italia, si estende per 20 ettari la Valle delle Cannuccete. Uno dei centri più importanti per i romani per via dell’antica Praeneste e del Tempio della Fortuna, sede di uno degli oracoli più frequentati dell’epoca. La zona è infatti ricca di sorgenti e tratti di acquedotti destinati a rifornire il centro abitato (l’attuale Palestrina), fino agli anni ’70 del secolo scorso. La salvaguardia di questi elementi ha permesso la conservazione dei boschi, con aceri, cerri e carpini che donano rifugio anche a tante specie rare di animali. Oltre all’affascinante acquedotto, il simbolo della valle è la grande quercia detta ‘del Palestrina’, un colosso di 22 metri di altezza.
Foto di @dieceux
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