Non lasciarti sfuggire i magnifici paesaggi creati dalle cascate del Lazio. Delle vere oasi create dai corsi d’acqua che attraversano tutta la regione. Immerse nella natura, spesso in angoli nascosti, si possono raggiungere con dei trekking più o meno complicati. Escursioni nella natura che ti ricompenseranno sempre alla fine del viaggio. Ecco quali sono, secondo noi, le 15 cascate da vedere nel Lazio.
- Cascata del Picchio (VT)
- Cascate di Monte Gelato (RM)
- Cascata Isola del Liri (FR)
- Cascate di Chia (VT)
- Cascate di Trevi (FR)
- Cascate di Rioscuro (RM)
- Laghetto di San Benedetto (RM)
- Cascata di Tivoli (RM)
- Cascatelle di Fosso del Norcino (RM)
- Pozze del Diavolo (RI)
- Cascata del Salabrone (VT)
- Cascata della Mola (RM)
- Cascate di San Vittorino (RM)
- Cascate di Castel Giuliano (RM)
- Grotte di Santo Stefano (VT)
Se vuoi scoprire alcuni di questi luoghi insieme a noi, ogni weekend organizziamo delle escursioni guidate insieme alla community. Visita la sezione "Trekking" per scoprire i prossimi appuntamenti.
Cascata del Picchio
Vi sono tre cose da sapere di questa stupenda cascata: la prima è che non si tratta di una sola cascata, ma di due, che si gettano in una pozza d’acqua cristallina. La seconda è che si trova a meno di 40km da Roma, e la terza è che è uno spettacolo assolutamente da non perdere! L'escursione per arrivare non è delle più semplici, ma è davvero uno tra i percorsi più magici della Tuscia. Parte da un’altra cascata spettacolare, quella dei Cavaterra, che sgorga proprio dalle mura della città di Nepi, le cui origini del nome già dicono tutto. “Nepa” in etrusco significa “acqua” e infatti l’area è caratterizzata da torrenti, cascatelle e fonti ovunque si guardi.
Foto di @flavia_piccialuti
Cascate di Monte Gelato
Nel cuore del Parco Nazionale della Valle del Treja, tra Roma e Viterbo, le cascate di Monte Gelato sgorgano dolci dando vita a un luogo incantato. Il fatto di ritrovare lo stesso paesaggio in alcuni film non è poi così sorprendente: andare alle Cascate di Monte Gelato significa catapultarsi in un mondo quasi magico. La natura è rigogliosa, il trekking di facile percorrenza e i piccoli laghi formati dalle cascate sono sempre calme. Un luogo senza tempo dove perdersi e cominciare alcune escursioni più impegnative, come quella verso Calcata.
Foto di @cucinalibriegatti
Cascata Isola del Liri
Esiste un solo posto in Europa dove le acque della cascata si gettano nel centro storico. Quel posto è in provincia di Frosinone, più esattamente l’Isola del Liri. Le acque in questione sono ovviamente del fiume Liri, che a un certo punto si dirama dando vita a due diversi corsi. Il braccio sinistro alimenta la Cascata Grande, detta anche Verticale per il suo balzo nella vasca del centro del borgo di circa 27 metri. Il contesto è così suggestivo e unico che moltissimi artisti lo hanno voluto ritrarre nel tempo. Il braccio destro dà origine invece alla Cascata del Valcatoio, più bassa ma ugualmente sorprendente.
Foto di @escoafareduepassi_
Cascate di Chia
Chiamate anche cascate di Fosso Castello, le Cascate di Chia hanno un enorme vantaggio: sono un patrimonio allo stesso tempo naturale e storico grazie alla presenza della Torre Pasolini e di alcune aree archeologiche. A soli 15 minuti da Viterbo, le Cascate di Chia sono comodamente raggiungibili in macchina ed è possibile percorrere un sentiero che costeggia il torrente e le alte pareti rocciose. Un luogo dove lasciarsi trasportare dal ritmo dell’acqua che scorre e dimenticare la frenesia della città.
Foto di @makkosaba
Cascata di Trevi
Tra le meraviglie del Parco Regionale dei Monti Simbruini ce n’è una che racchiude insieme la storia, l’ingegneria e la natura. Si tratta delle Cascate di Trevi, luogo incontaminato dove un tempo i Romani costruirono il primo acquedotto del fiume Aniene. L'escursione svela una foresta ancora integra, le acque sono limpide e la pozza finale, in cui si butta la cascata con un salto di 10 m, è così azzurra che verrebbe voglia di buttarsi anche in inverno. Ancora oggi si possono ammirare i resti dell’antico acquedotto e di una villa romana adiacente e, anche se il sentiero principale è piuttosto breve e per principianti, non mancano le escursioni nei luoghi circostanti.
Foto di @jerrybarolo
Cascate di Rioscuro
Queste cascate si gettano nella gola di Rioscuro, il canyon che scorre nella città metropolitana di Roma. Sono formate da diversi salti che partono da un’altezza di circa 610 m m.s.l e sono raggiungibili attraverso un trekking di circa 35 minuti. Le cascate di Rioscuro fanno parte di un itinerario escursionistico inserito sia nella rete del Sentiero Coleman che nel Cammino Naturale dei Parchi. Il primo è un percorso che collega i Monti Simbruini ai Monti Lucretili, l’altro è un lungo cammino che unisce Roma all’Aquila attraversando l’Appennino centrale. Un ambiente fresco dove non solo la natura cresce rigogliosa, ma dove animali rari come la Salamandrina dagli occhiali e il Gambero di fiume hanno trovato l’habitat perfetto.
Foto di @photodecola
Cascata del Laghetto di San Benedetto
Il bello delle cascate è che, gettandosi, spesso vanno a formare delle pozze d’acqua. Il fiume Aniene però non si accontenta e, con un salto di 3,2m, va a formare un vero e proprio lago. A pochi chilometri dal centro di Subiaco, l’Aniene fa zig zag in una gola profonda e cade da una fragorosa cascata, dando origine al cosiddetto Laghetto di San Benedetto. Un luogo dove rifugiarsi dall’afa estiva e magari fare (o guardare!) qualche tuffo acrobatico dalla cascata.
Foto di @saravado94
Cascate di Tivoli
Con un salto di 120m nella Valle dell’inferno, la Grande Cascata offre uno dei panorami più mozzafiato del Lazio. Tutto ha origine dal fiume Aniene il cui corso nel 1826 fu deviato dal centro dell’acropoli di Tivoli grazie a un doppio traforo delle pareti del Monte Catillo. È possibile godere dello spettacolo da un belvedere all’interno del Parco Villa Gregoriana, di cui anche la cascata fa parte. Si tratta di un giardino romantico a soli 25km da Roma, dove resti archeologici romani e la natura curata si mischiano in totale armonia.
Foto di @fmbssl
Cascatelle di Fosso del Norcino
A Cerveteri, vicino Roma, le Cascatelle di Fosso del Norcino sono il luogo perfetto per ristorarsi, fare un bagno e rilassarsi lontano dalla folla della capitale. In uno scenario naturalistico suggestivo, queste cascatelle formano un piccolo laghetto sottostante e uno scorcio selvaggio ancora poco conosciuto. Per arrivarci non ci sono sentieri segnati, ma l'escursione è semplice e piuttosto breve, ne vale la pena. Nelle giornate più calde calde le acque del Fosso del Norcino sono la soluzione perfetta, ma basterà avvicinarsi al laghetto per godere della sensazione rigenerante delle goccioline nebulose create dalla cascata.
Foto di @phaedrabach
Pozze del Diavolo
In Sabina, lungo il torrente Galantina, una cascata crea due pozze color verde smeraldo: una prima e l’altra dopo di lei. Arrivarci è semplice: il trekking parte da Poggio Catino o da Monte San Giovanni in Sabina, per poi raggiungere il Valico del Tancia, attraversare il ponte e seguire il letto del fiume lasciandosi trasportare dall’atmosfera calma e selvaggia. Le due pozze sembrano un luogo posto fuori dal tempo e messo dentro una fiaba. Chi volesse camminare un altro po’, il Sentiero degli Eremi porterà alla scoperta degli Eremi di San Michele e San Leonardo.
Foto di @chiara_3ntin
Cascata del Salabrone
Questa cascata è sicuramente tra le più selvagge e maestose di tutta la regione. L’impeto in cui si getta nel laghetto fa subito ricordare quanto può essere bella e forte la natura e quanto andrebbe ammirata con il massimo rispetto. Si trova al confine con la Toscana, nella Riserva Naturale Regionale Selva del Lamone, ed è raggiungibile attraverso un trekking di facile percorrenza lungo circa 500m. Ma ovviamente la Riserva nasconde altre sorprese: è possibile infatti inoltrarsi nel Parco seguendo altri cammini, come il Sentiero di Rosa Crepante e il Sentiero della Strompia che portano alla scoperta di altre meraviglie storico-naturalistiche.
Foto di @fra_signorile
Cascate della Mola
Dai pratoni della Madonna del Sorbo un sentiero segue il corso del torrente Cremera e porta fino alle cascate della Mola. Un percorso adatto a tutti che regala una vista splendida su una serie di cascate d’acqua fresca e su un vecchio mulino diroccato che fa da sfondo alla foresta. Un ritorno al passato, con mucche e cavalli che pascolano allo stato brado nelle distese erbose, mentre gli uccellini cinguettano dalle cime degli alberi e alcuni raggi del sole passano tra le fronde illuminando di tanto in tanto il bosco selvaggio.
Foto di @heartwarmingviews
Cascate di San Vittorino
A pochi passi da Roma, vicino al borgo di San Vittorino, basta seguire il rumore fragoroso dell’acqua per arrivare in poco tempo davanti allo spettacolo di una cascata, certamente la più bella della capitale. Sembra di essere lontani anni luce dalla città, ma i dintorni di Roma spesso nascondono segreti impensabili. Il sentiero parte dal borgo stesso e segue la Via della Mola, un percorso totalmente immerso nella natura e che scende ripido verso il torrente. Anche senza indicazioni, basterà tendere le orecchie e proseguire fino al laghetto balneabile che raccoglie l’acqua della cascata.
Foto di @simone_federicoo
Cascate di Castel Giuliano
Tra la Tuscia Romana e quella Viterbese si nasconde un sentiero ad anello che consente di visitare le cinque cascate di San Giuliano. Si tratta di un percorso escursionistico eterogeneo, con pochi tratti per esperti e gli altri accessibili. La cascata superiore è la più alta e imponente con il suo salto nel laghetto di circa 30 metri, ma ognuna, a modo suo, regala scorci e angoli meravigliosi. Le altre cascate sono la Cascata dell’Ospedaletto, la Cascata Inferiore, quella dell’Arenile e del Moro. L’intero percorso copre la distanza di 10 km (andata e ritorno), ma è possibile raggiungere singolarmente anche una o più cascate senza compiere l’anello.
Foto di @giorgialucci1
Cascate delle Grotte di Santo Stefano
Detta anche dell’Infernaccio, con un salto di 20 m, la Cascata delle grotte di Santo Stefano è forse la perla più nascosta della Tuscia. È possibile raggiungere questo luogo incontaminato attraverso la strada Teverina, ma il percorso non è dei più semplici e scende in una delle forre più profonde della zona. Un luogo fiabesco e un po’ infernale, per via del colore rosso-rame della terra e delle rocce vicino al torrente e dalle emissioni gassose che provengono soprattutto da una gola poco più in là della cascata.
Foto di @ivanphoto_
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