8 Necropoli da scoprire nel Lazio

8 Necropoli da scoprire nel Lazio - Discover Experience

Gli etruschi sono un popolo che dal IX secolo a.C. ha vissuto nell’Italia centrale, nella zona denominata Etruria. Le necropoli ancora oggi sono un gioiello di archeologia. Ci consentono di osservare da vicino come vivevano gli etruschi, le loro usanze e le loro tradizioni. Nel Lazio la loro influenza è particolarmente evidente dalla Tuscia viterbese fino al centro della regione. Vi consigliamo 8 necropoli da visitare nel Lazio per scoprire e approfondire la storia di questa antica civiltà. 

  • Necropoli dei Monterozzi 
  • Necropoli di Vulci 
  • Necropoli della Banditaccia 
  • Necropoli di Pian del Vescovo 
  • Necropoli di Norchia
  • Necropoli di San Giuliano
  • Necropoli di Cavo degli Zucchi
  • Necropoli di Porto

Le escursioni e i trekking per le necropoli del Lazio offrono dei paesaggi naturali mozzafiato ma anche la possibilità di immergersi e scoprire l'eredità che ci ha lasciato l'antico popolo etrusco, sia dal punto di vista storico sia artistico.

Se vuoi scoprire alcuni di questi luoghi insieme a noi, ogni weekend organizziamo delle escursioni guidate insieme alla community. Visita la sezione "Trekking" per scoprire i prossimi appuntamenti. 

 

Necropoli dei Monterozzi (VT)

La Necropoli dei Monterozzi, situata nel comune di Tarquinia, rappresenta uno dei più grandi tesori di arte etrusca che possiamo ammirare. La bellezza e il fascino che si respira in questi luoghi è indescrivibile. Si può rivivere e percepire la grande influenza e l’eredità che ha lasciato questo popolo nella zona. Grazie alla quantità e al valore delle opere che si sono conservate, è considerata la più importante necropoli del Mediterraneo e culla della nascita della pittura italiana. Qui possiamo ancora osservare sepolcri come quello delle Leonessa, della Caccia e della Pesca, del Guerriero, dei Giocolieri e molti altri che testimoniano l’arte funeraria degli etruschi. Alcuni dipinti e reperti sono stati raccolti e vengono conservati in gran parte nel Museo archeologico nazionale di Tarquinia, dedicato principalmente alla civiltà etrusca. Grazie ad essi possiamo capire le usanze, la vita quotidiana e le usanze di questo popolo. Insieme alla Necropoli della Banditaccia, a Cerveteri, è entrata tra i siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco. 

Escursione Necropoli Monterozzi

Foto di @giovannisullaterra

 

Necropoli di Vulci (VT)

Tra Canino e Montalto di Castro, nella Tuscia viterbese, troviamo l’antica città etrusca di Vulci e le sue  necropoli. La particolarità di questa zona è che i sepolcri sono sparsi su un’area molto vasta, esterna alla città, racchiusi idealmente in quattro necropoli: la Necropoli di Ponte Rotto, dell’Osteria, di Poggio Mengarelli e del Mandrione di Cavalupo. Tra i tumuli più affascinanti c’è quello della Cuccumella, il più grande dell’Etruria con i suoi 18 metri di altezza. Probabilmente dedicato ad un personaggio importante dell’epoca, si caratterizza per la sua forma, visto che il resto dei sepolcri dell’epoca sono in genere a cassone. Tra gli ipogei, che cercavano di riprodurre le abitazioni del tempo, troviamo la Tomba Francois, decorato con richiami anche all’antica Grecia. Purtroppo, di alcuni edifici invece non rimangono che reperti o fotografie. La grande importanza dell’area per gli etruschi è testimoniata anche da altre opere, come il Ponte del Diavolo che si erge a 20 metri sopra il fiume Flora.

Gita a Vulci - Ponte del Diavolo

Foto di @marialeonia.moments

Necropoli della Banditaccia (VT)

A Cerveteri si estende la più grande necropoli di tutto il Mediterraneo e uno dei migliori esempi architettonici della civiltà etrusca. Qui, dove sorgeva Caere, come in nessun altro posto possiamo ancora osservare gli schemi urbanistici delle antiche città dell’epoca. La zona più nota e visitabile, detta del Recinto, si estende per 10 ettari e racchiude centinaia di sepolcri. È possibile osservare anche l’evoluzione di questi edifici. Da quelle più antiche, del periodo villanoviano, fino a quelle più recenti, del periodo etrusco. Riconoscibili per la loro struttura, tra le vie della necropoli possiamo trovare sia le tombe “a dado” sia quelle circolari, oltre ai grandi ipogei. Di particolare importanza la Tomba dei Vasi Greci, dei Ceppitelli e quella dei Rilievi. Ricordiamo che è stata nominata dall’Unesco tra i siti patrimonio dell’umanità insieme alla Necropoli di Monterozzi di Tarquinia. 

Escursione alla Necropoli della Banditaccia

Foto di @liber_eques 

Necropoli di Pian del Vescovo (VT)

Seppur di Blera ancora non conosciamo l’antico nome etrusco, quest’area è senza dubbio una delle più ricche dal punto di vista archeologico. Pian del Vescovo, tra il Ponte della Rocca e l’antica via Clodia, è situata su un grande promontorio tufaceo, nella Tuscia Viterbese. Niente sepolcri monumentali ma una tipica necropoli rupestre. Troviamo quindi tombe a dado e a camera, senza stanze funerarie dipinte. Le tombe sono disposte in ordine cronologico sul fronte della rupe. In alto troviamo quelle più antiche e via via scendendo quelle più recenti. La più importante della zona è la cosiddetta della Sfinge, per via dell’incisione mitologica che vi fu scolpita. L’escursione in quest’area non è delle più semplici quindi è ben prepararsi a dovere. Nei pressi di Blera troviamo anche altre due necropoli degne di nota, dette del Terrone e della Casetta, in cui risiede un piccolo gioiello, la Grotta Penta, una camera affrescata, famosa per la colonna e il capitello al suo interno. 

 

Necropoli di Norchia (VT)

Nei pressi di Vetralla rimangono ancora ben visibili i segni del passaggio degli etruschi che di Orcle, l’attuale Norchia, avevano fatto uno dei punti strategici della zona. La sua posizione favorevole, elevata sugli intrecci dei torrenti Pile e Acqualta, ha fatto fiorire civiltà fin dai tempi della Preistoria, continuando poi fino al Medioevo. Varrebbe la pena solamente camminare in questa zona ma ad arricchirla troviamo una miriade di tombe sia sulle pareti che alle pendici. Proprio tra le acque e il verde si nasconde questo grande canyon di tufo che ospite una miriade di sepolcri diversi e di vari periodi storici. Monumentali, a dado, a facciata, stili che vanno dall’arcaico all’ellenico. Da sottolineare le suggestive Tomba del Camino, delle Tre Teste e dei Lattanzi. I luoghi d’interessa vanno oltre i reperti etruschi perché qui possiamo scorgere anche i resti del castello medioevale di proprietà dei Vico e di una chiesa romana dedicata a San Pietro. 


Necropoli di San Giuliano (VT)

Tra le vie cave e tagliate nel tufo di Barbarano Romano, immersa nella vegetazione, troviamo la Necropoli di San Giuliano, uno dei più ricchi e vari reperti dell’arte funeraria etrusca. La maggior parte delle tombe sono del tipo “a dado”, ma la necropoli ospita tumoli di diversi stili. I più imponenti sono la Tomba Cima e la Cuccumella del Caiolo, rispettivamente del diametro di 36 e 30 metri. Spiccano anche le “Palazzine”, chiamate così perché richiamano la struttura dei palazzi moderni. Di rilievo anche l’alta facciata della Tomba della Regina e quella del Cervo, da cui poi è stata ricavata l’immagine, ora simbolo del parco protetto. Da provare anche il Cammino degli etruschi che da Barbarano porta alla vicina Blera. 

Trekking Necropoli San Giuliano

Foto di @xgre.ta

Necropoli Cavo degli Zucchi (VT)

​​La necropoli Cavo degli Zucchi è un magnifico complesso di circa 200 tombe etrusche situate lungo l’antica via Amerina, strada romana che univa la città di Veio con Ameria (l’attuale Amelia in Umbria). La strada conserva ancora l’antica pavimentazione a lastre di basalto e diverse antiche strutture. Le tombe sono scavate in una grande tagliata di tufo. Poco distanti da quest’area, troviamo diverse tombe a portico, tra cui la “Tomba della Regina”. Si tratta di un tipo di sepoltura caratterizzato dalla presenza di un portico che precede la camera funeraria e che trova la sua origine nel mondo etrusco, come documentano gli esempi più significativi all’interno delle necropoli di San Giuliano e di Norchia.


Necropoli di Porto (RM)

La Necropoli di Porto, non molto distante dagli Scavi di Ostia Antica, conta circa 200 edifici funerari. Il complesso si sviluppa ai lati della via Flavia tra la fine del I e il IV secolo d.C, strada romana che collegava Porto a Ostia. Circondata da una bellissima e tranquilla campagna, la necropoli copre un'area di circa 500 metri. Oggi è possibile visitare ed entrare nelle antiche tombe abbandonate che conservano ancora in parte affascinanti affreschi, decorazioni e incisioni. Il complesso, quasi sconosciuto, la rende difficile da trovare se non lo si conosce. Per questo motivo, una visita in questo luogo magico rappresenta una sorpresa per chi vi si imbatte.

Grazie al lavoro degli archeologi quindi possiamo osservare da vicino come poteva essere la vita degli etruschi, la struttura delle loro città, il loro culto. Visitare le necropoli e addentrarsi in questi ambienti è come fare un salto nel passato e riscoprire le origini di una grande fetta della nostra regione. Molti reperti ritrovati in queste zone sono oggi conservati nei musei etruschi dedicati che spesso si trovano nelle aree circostanti. Per chi volesse approfondire, consigliamo certamente di visitare anche questi splendidi musei, scrigni e testimoni della storia antica. 

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