12 Luoghi da vedere nel Lazio

Posti da vedere nel Lazio

Pensi di conoscere tutto del Lazio? Lo pensavamo anche noi finché non abbiamo scoperto un sacco di luoghi fantastici. E non parliamo di quelli più famosi e visitati. Tanti posti meno conosciuti sono altrettanto belli e valgono sicuramente una visita. Ti mettiamo alla prova e te ne consigliamo 12 che forse ancora non conosci. 

  • Eremo di San Michele Arcangelo (LT)
  • Giardino di Ninfa (LT)
  • Montagna degli Artisti (RM)
  • Canale Monterano (RM)
  • Isola del Liri (FR)
  • Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia (RI)
  • Sacro Bosco di Bomarzo (VT)
  • Montagna Spaccata di Gaeta (LT)
  • Cascata della Mola (RM)
  • Grotte di Pastena e Collepardo (FR)
  • Castello di Santa Severa (RM)
  • Riserva Naturale Nazzano Tevere Farfa

Se vuoi scoprire alcuni di questi luoghi insieme a noi, ogni weekend organizziamo delle escursioni guidate insieme alla community. Visita la sezione "Trekking" per scoprire i prossimi appuntamenti. 

Eremo di San Michele Arcangelo (LT)

Quest’eremo sorge sul monte Altino, nel complesso dei monti Aurunci, a 1220 metri sul livello del mare, dove vi si affaccia regalando una vista spettacolareSi trova nel comune di Maranola, ed è uno dei gioielli del Circeo che non si possono perdere. Il santuario rupestre si trova incastonato nella roccia e risale all’830 d.C., ma la facciata è stata ricostruita solo nel XIV secolo grazie al vescovo Francesco Niola, che indicò la grotta naturale come sede della chiesa, in modo che il ghiaccio e la caduta delle rocce non potesse rovinare la costruzione. Tutto è spettacolare: il trekking per arrivare fino all’eremo regala una vista mozzafiato e la facciata petrosa fa immaginare un accesso verso un mondo fantasticoE il motivo per cui l’eremo si trova lassù è già leggendario. Si narra che la statua di San Michele Arcangelo si trovasse lungo il litorale ma che, essendo sempre esposta alla vita dei marinai sboccacciati, di sua spontanea volontà la statua si sia spostata sul monte Sant’Arcangelo. Tuttavia anche da lì continuava a vedere i lupi di mare che dicevano volgarità e allora decise di andare sul monte Altino. Gli abitanti provarono più volte a portarla indietro ma lei niente, tornava sempre lassù. E alla fine vinse lei: sul punto indicato vi fu costruita la chiesa e da lì la statua non si mosse più.

Eremo di San Michele Arcangelo

Foto di @laragazzaconlozaino

Giardino di Ninfa (LT)

Classificato dal NY Times come uno dei giardini più belli e romantici del mondo, il Giardino di Ninfa è un luogo magico dove l’architettura romana si confonde con specchi d’acqua e un’infinità di fiori, piante e uccelli. Si trova a Cisterna di Latina e copre una superficie di 8 ettari (l’intera oasi ne comprende 1800), incluso il fiume Ninfa e il l’omonimo lago fiabesco. La città fu costruita sotto l’impero, e il suo nome si deve proprio al tempietto dedicato alle Ninfe Neiadi, i cui resti si trovano ancora oggi su un isolotto sul lago. Tuttavia per arrivare fino a noi, il borgo è passato da molte mani, alcune distruttive, e divenne presto un luogo invivibile e paludoso. Fu solo all’inizio del ’900 che il giardino venne bonificato grazie alla madre di Roffredo Catanei, poi a sua moglie e infine a sua figlia. Piantarono querce, aceri, pini e faggi; resero la palude una distesa erbosa dove scorrevano rivoli limpidi e fiorivano rose, glicini, clematidi, iris accanto alle antiche mura ritrovate. Fu così che iniziarono a tornare diversi uccelli migratori, barbagianni e falchi pellegrini, trasformando la zona del fiume Ninfa in una vera oasi naturale, e il suo giardino uno tra i più suggestivi del mondo.

Giardino di Ninfa

Foto di @komorebi_81

Montagna degli Artisti a Cervara di Roma (RM)

A Cervara, a 70km da Roma, nella roccia del Monte Pilone sono stati scolpiti i volti di uomini, volpi, uccelli, gufi e altre figure mitologiche. Lo spettacolo che si presta davanti agli occhi è unico: addentrandosi tra le scalinate strette dell’antico borgo, figure umane e di animali fantastici sono state plasmate nella roccia viva con un risultato incantevole. L’opera artistica è stata realizzata da quattro allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze nel 1987, ma nel ’91 sono state aggiunti altri animali, fino a creare un’intera montagna scolpita. Un vero e proprio museo a cielo aperto dove l’arte è a disposizione di tutti e si fonde con la natura circostante. Un borgo dedicato agli artisti e a coloro che cercano ispirazione nella bellezza.

Montagna degli Artisti a Cervara di Roma

Foto di @_vikki_travels_

Canale Monterano (RM)

Uno tra i più suggestivi luoghi della Maremma Laziale sono le rovine di Monterano, antica città etrusca perduta. Tra le rovine si ammirano i monumenti appartenenti alle diverse epoche storiche: dai monumenti etruschi alla base del colle all’acquedotto romani, fino al castello medioevale trasformato poi in palazzo baronale e il Convento rinascimentale. Nello spazzo davanti la chiesa vi è la copia della fontana a base ottagonale del Bernini (l’originale è in Piazza del Campo a Canale Monterano) e più avanti vi è quella con la statue del Leone, dove l’animale con una zampa scuote la roccia per farne uscire l’acqua. Un luogo magico immerso nella riserva naturale Monterano dove le sorgenti solfuree colorano l’acqua e la pietra di giallo, blu e bianco e alcune sorgive ribollono fin dai tempi antichi.

Gita a Canale Monterano

Foto di @gianmarco.gabriele

Cascata di Isola del Liri (FR)

Quest’isola magica si crea a causa della biforcazione del fiume Liri ed ha ispirato moltissimi artisti a causa della grande cascata (alta 27 metri) presente proprio nel centro storico della città. Grazie a questa diramazione infatti ogni braccio, in prossimità del centro cittadino, forma una cascata: la cascata Grande e la Cascata del Valcatoio. La Cascata Grande è l’unica in Europa a trovarsi nel centro cittadino e fa un salto verticale nel fiume che scorre in mezzo al borgo. Uno scenario unico, soprattutto al tramonto quando i colori del cielo danzano nell’acqua. Sopra la cascata, si erge il Castello Boncompagni Viscologliosi, un complesso fortificato dove si possono ammirare affreschi e un parco degno di nota.

Borgo e Cascata di Isola del Liri

Foto di @felicedd

Riserva naturale Monte Navegna e Monte Cervia (RI)

La riserva è tra le più grandi e ricche del Lazio e si caratterizza per la presenza di diversi paesaggi. Dagli alti appennini del Navegna e del Cervia che vanno oltre i 1400m, alle colline e ai laghi Salto e Turano nel fondovalle. La maggior parte della biodiversità della regione si trova tutta qui nella Riserva, che offre a moltissime specie di animali il suo habitat perfetto. I boschi e le foreste sono animate da verso del picchio, mentre nelle aree a cielo aperto il falco pellegrino e il corvo imperatore dominano incontrastati. Durante la notte si fanno spazio gli allocchi, le civette e i barbagianni, mentre sul lago i cormorani sono sempre presenti. Sui versanti dei monti il lupo è il re della riserva. Un luogo tutto da esplorare, in cui poter entrare da nove diversi comuni e scoprire le meraviglie di un luogo così ricco come gli appennini centrali.

Lago del Turano e Monte Navegna

Foto di @prisciltravel

Sacro Bosco di Bomarzo (VT)

Detto anche Parco dei Mostri, il bosco si trova in provincia di Viterbo ed è un pezzo unico che assomiglia tanto a un parco quanto a un museo a cielo apertoLe sculture di animali esotici, figure mitologiche, mostri e draghi, alternate a costruzioni singolari come fontane, tempietti stravaganti, sedili e obelischi sui quali sono ancora oggi incisi motti e iscrizioni. Tutto questo crea un labirinto di simboli sul cui significato si interrogano tutti coloro che visitano il parco. Il bosco in cui è immerso è altrettanto suggestivo. Un vero e proprio palcoscenico per la mitologia, l’epica e l’immaginazione: un posto in cui tutto può accadere, anche le storie più incredibili.

Giardino del Sacro Bosco di Bomarzo

Foto di @elenaf_75

Montagna Spaccata di Gaeta (LT)

A Gaeta, nel promontorio del Monte Orlando, tre fenditure dividono la roccia a metà dando origine alla Montagna Spaccata. I costoni della roccia sono alti più di 30 metri e lungo la spaccatura centrale è possibile scendere dal Santuario della SS. Trinità alla suggestiva Grotta del TurcoLa leggenda vuole che la Montagna si sia spaccata proprio al momento della crocifissione di Gesù e per questo è diventato un famoso luogo di pellegrinaggio. Lungo le pareti rocciose è possibile ammirare dei riquadri in maiolica raffiguranti la Via Crucis, risalenti al 1849 e attribuite a S.Bernardino da Siena. La scalinata che porta alla grotta prevede 300 scalini rende possibile ammirare lo spettacolo della gola che si tuffa nel mare, e ad ogni passo si scorge sempre di più lo specchio azzurro e cristallino. Lungo il percorso si incontra una scritta in latina e un’impronta simile a una mano impressa nella roccia: si narra infatti che nella grotta si rifugiassero gli Ottomani durante i loro saccheggi e che un giorno uno di loro si appoggiò alla roccia, che improvvisamente divenne morbida, e così lasciò il segno indelebile della sua mano.

Montagna Spaccata di Gaeta

Foto di @giorgioteti

Cascate della Mola (RM)

Le cascate della Mola sono raggiungibili attraverso un'escursione che parte dai pratoni della Madonna Del Sorbo. Il torrente Cremera scende a valle dando vita a una serie di cascate d’acqua fresca, mentre un vecchio mulino diroccato fa da sfondo alla foresta. Un ritorno al passato, con mucche e cavalli che pascolano allo stato brado nelle distese erbose, mentre gli uccellini cinguettano dalle cime degli alberi. E non è finita: proseguendo oltre le cascate, tra la vegetazione sempre più selvaggia, è possibile arrivare alla grotta detta localmente Grotte Franca. Un tempo si sarebbero potuti scorgere i resti di alcune abitazioni incastonate nella roccia, vecchi rifugi dei briganti che, come tradizione vuole, riuscivano a farla “franca” nascondendosi là dentro. Per chi volesse poi lanciarsi in un vero sentiero alla “Indiana Jones” potrebbe poi proseguire verso la cascata dell’Inferno, luogo magico e misterioso nascosto dagli sguardi dei turisti più comuni.

Cascata della Mola vicino Roma

Foto di @alice_fonte

Grotte di Pastena e Collepardo (FR)

Queste grotte sono tra i più importanti complessi speleologici d’Italia e consentono di ammirare tutte le forme del sotterraneo: dalle sale suggestive alle stalattiti e le stalagmiti, fino ad arrivare a laghetti e cascate fragorose. Le Grotte di Pastena sono il sito maggiore e si trovano nei Monti Ausoni e al suo interno i sentieri si diramano per circa un chilometro. Il percorso è un climax di emozioni: si passa dalle prime dieci sale (dai nomi bizzarri che rimandano alle leggende del luogo) al fiume sotterraneo, poi il lago blu e infine le sale delle meraviglie e delle colonne. Il fascino delle grotte di Collepardo sta invece soprattutto nello spettacolo delle stalattiti e delle stalagmiti: a causa delle strutture singolari, queste conformazioni riecheggiano figure umane e animali, ed è per questo che furono denominate "Grotte dei Bambocci”.

Escursione alle Grotte di Pastena e Collepardo

Foto di @giopass88

Castello e spiaggia di Santa Severa (RM)

Il Castello sorge sul sito dell’antica Pyrigi, città portuale romana a Santa Marinella e risale al XIV secolo. A pochi metri dalle acque del Tirreno, il Castello fa da guardia al mare con solida imponenza, e con alte mura protegge il piccolo borgo costruitogli a fiancoAll’interno del Borgo del Castello, vi sono vari spazi e musei che raccontano la storia di un luogo che ha cambiato molti padroni ma li ha sempre asserviti al meglio. Dal museo del Mare e della Navigazione Antica alle aree archeologiche, dalle chiese del ‘500 alla splendida vista dalla Torre, il Castello di Santa Severa è uno di quei luoghi in cui perdersi per qualche ora, riassaporando il sapore del passato e incantandosi di fronte all’orizzonte del mare.

Castello di Santa Severa

Foto di @giulio_zanella

Riserva naturale Nazzano TevereFarfa (RI)

Si tratta della prima area protetta regionale del Lazio e copre la zona che sta intorno al cosiddetto “Lago di Nazzano”, uno specchio d’acqua che si è creato a causa di una diga sul Tevere. Questa riserva offre la possibilità di fare birdwatching in uno dei siti più interessanti d’Italia e di osservare il mondo della palude in ogni suo aspettoL’atmosfera è calma in ogni stagione, il luogo è pianeggiante e predispone l’animo a una sorta di osservazione e contemplazione dei piccoli movimenti sott’acqua o tra le piante acquatiche. I sentieri che si diramano nella landa acquitrinosa e capanni, permettono di scoprire la vita acquatica a chiunque voglia inoltrarsi dentro la riserva. Ma c’è anche un Museo ed è possibile viaggiare direttamente sull’acqua con un piccolo battello per arrivare negli angoli più segreti della palude.

Gita nella Riserva Tevere Nazzano Farfa

Foto di @karirmanni

Se vuoi scoprire alcuni di questi luoghi insieme a noi, ogni weekend organizziamo delle escursioni guidate insieme alla community. Visita la sezione "Trekking" per scoprire i prossimi appuntamenti. 

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